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«Scienza "e" Spirito» E' su questo tema che cercherò di intrattenermi, a
ARTICOLI Scritti di Gaetano Barbella
A SCUOLA DI SACERDOZIO ...e ci sarà un sol gregge, un sol pastore.
«La verga in mano disposta a metà di braccia Dell'onda egli impregnato dall'aura ai piedi: una paura e la voce fremente per le manipolazioni: Splendore Divino: La Divina visione vicino s'assiede».
INTRODUZIONE Perchè «Il terzo giorno» annunciato col titolo di questo saggio? Una metafora di vita in virtù di una fede religiosa, quella del Cristianesimo: la resurrezione di Gesù Cristo dai morti? Oppure il terzo giorno della creazione biblica? Dico subito che il «terzo giorno», pur non escludendo tutto ciò, lo vedo più come un numero segnatempo, considerato che il tema di questo scritto è il Tempo al suo esordio. Sappiamo, tanto per dar corpo all'idea del Tempo primordiale, che dapprima regnava il caos, sia secondo la sintetica versione biblica del Cattolicesimo: «La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque» (Gn 1,2);......
una esposizione imperniata su concezioni della scienza matematica in stretta relazione, a cominciare, con «l'armonia delle sfere» nota nell'antichità ed oggi presa a modello dalla scienza per capire la generazione armonica della materia del cosmo.
Sulla questione sorta a causa (o a ragione: ai posteri l’ardua sentenza!) della strepitosa pubblicità mediale del libro «Codice da Vinci», seguito a ruota da altre pubblicazioni, per esempio come «Il Vangelo di Giuda» e la «La favola di Gesù», se ne sono dette tante, pro e contro,.............
INTRODUZIONE Giuliano Kremmerz, maestro di ermetismo, raccomanda di tener sempre da conto dei “ragionamenti analogici”, giusto il secondo detto dei dodici della tavola smeraldina, risalente al grande Ermete Trismegisto, che accomuna, unendoli indissolubilmente, le cose del “Cielo” e della “Terra”. Oggi, col progresso della scienza, che spiega molti fenomeni della realtà fisica e biofisica della terra, nonchè l’intimo biopsichico dell’uomo in particolare, abbiamo un modo avanzato di esaminare, e così prendere coscienza, di cose del “Cielo”, proprio in virtù dei raccomandati ragionamenti analogici”. Ecco, io mi sono cimentato, per quel poco di senno che la sorte mi ha permesso di possedere e non far corrompere, a concepire idee sulle cose “celesti”, forse molto ardite e per questo non è escluso che siano addirittura balzane, ma chi lo potrà mai dire con assoluta certezza? Io sono di avviso che se sono germinate in me, come tante altre, proprio per il detto smeraldino attribuito al maestro dei maestri, Ermete Trismegisto, vi ha dovuto partecipare anche qualcosa di indefinibile da parte del “Cielo”. Dunque a che potranno servire le mie idee in questione, buone e/o cattive che siano, se non sono esposte al vaglio di coloro che continuamente si nutrono dei «frutti dell’albero», molti dei quali credono che questi siano della «vita eterna» e non quelli della «scienza del bene e del male»? Proprio a causa di una possibile aberrazione dei sensi, cui l’uomo è soggetto ad incorrere inevitabilmente, la mia intromissione con lo scritto che sto per presentare, cui ho dato il titolo «Saturnia Tellus», potrebbe essere inteso come un certo «controllo non invasivo» per un immaginario «giudizio universale» cui deriverebbe il famoso «sigillo» apocalittico sulla fronte dei «servi di Dio» (Ap 7,3). Naturalmente la prova che vi potrebbe derivare, paradossalmente, risulta «invasiva» proprio là dove si riscontra convalidata la legge analogica in questione, tale da dar vita all’evangelico rientro del «figliuol prodigo» nella casa paterna.
INTRODUZIONE
Quando decisi di scrivere il saggio «Alle radici dell'intelligenza
matematica» (1), lo scopo era che doveva servire come contributo
nell'interpretazione geometrica di disegni, fregi, immagini tratte dal mondo
egizio. Ma ciò doveva emergere luminosamente con una scorrevole lettura
esclusivamente in chiave geometrica razionale, tale da coinvolgere i matematici
in particolare: perchè doveva dimostrare in modo convincente che la geometria è
insita nelle cose dell'essere umano, anche dell'arte; perchè il
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